2017 - SIAMO TORNATI IN SUD SUDAN

SIAMO TORNATI IN SUD SUDAN di Roberto Pattarin

 

Dal 2004 al 2013 ci siamo recati ogni anno nel Sud Sudan appena liberato dalla feroce dominazione araba del nord per costruire con loro i progetti umanitari di cui siamo stati capaci: scuole e pozzi con l'aiuto dell'AMI,

sponsorizzazione agli studi di studenti con il contributo dei nostri soci che si sono recati in loco in quegli anni. Poi, alla fine del 2013, d'improvviso la nuova guerra: questa volta tra loro, prima politica e poi anche

tribale, come spesso accade in Africa. Abbiamo sperato e aspettato che finisse al più presto, ma il tempo passava e lo scempio cresceva: eccidi e stupri continui, la fame ovunque e mezzo milione di sfollati nei paesi vicini.

La moneta è crollata e con lei la fragile economia di quel Paese: a soli 2 anni dall'indipendenza il giovane Stato è già al collasso. Ma anche in tempi di guerra i telefoni qualche volta funzionano e i contatti coi nostri amici

non sono mai venuti meno. Così, come abbiamo potuto, abbiamo continuato a inviare il nostro piccolo ma prezioso aiuto attraverso il Kenya. La zona Toposa poi, dove operiamo, è stata finora risparmiata dalla guerra. Per questo ho

deciso di tornarci da solo in avanscoperta: nel gennaio 2017, a conclusione di un viaggio in Uganda e Kenya, il prete di Kapoeta è venuto a prendermi alla frontiera per garantire la mia sicurezza nel paese. E sono tornato a casa

sano e salvo. A Kapoeta la situazione è al momento tranquilla, ma oltre si vola e basta per continui attacchi sulle strade. Dai militari di frontiera alla gente dei villaggi, dagli amici che da 3 anni ci aspettavano al Governatore,

è stata una grande festa. Siamo piccoli, ma esserci